La Rivoluzione nel Sistema Risarcitorio:

L'Avvento della TUN
L'introduzione del D.P.R. 12/2025 segna un momento storico nel panorama del risarcimento del danno alla persona in Italia, introducendo la tanto attesa Tabella Unica Nazionale (TUN) per la liquidazione dei danni biologici e morali superiori al 10% nell'ambito della responsabilità civile auto e sanitaria. Questa innovazione normativa rappresenta l'attuazione concreta di quanto previsto dall'art. 138 del Codice delle Assicurazioni Private, che mirava a garantire un sistema di risarcimento uniforme e razionale su tutto il territorio nazionale.
Fondamenti e Obiettivi della Riforma
La nuova disciplina persegue un duplice obiettivo: da un lato, assicurare alle vittime un risarcimento equo e completo del danno effettivamente subito; dall'altro, razionalizzare i costi del sistema assicurativo a beneficio dei consumatori. Come evidenziato dalla giurisprudenza di legittimità nella sentenza n. 22722/2022 della Cassazione, la normativa mira a combinare l'esigenza di una ragionevole compensazione risarcitoria con la necessità di uniformare i criteri liquidativi, nel rispetto del principio di uguaglianza e della sostenibilità finanziaria del sistema assicurativo.
Ambito di Applicazione e Regime Transitorio
La disciplina si applica ai sinistri verificatisi dopo il 5 marzo 2025, con una distinzione fondamentale tra:
- Responsabilità Civile Auto: applicazione ai sinistri occorsi dalla data indicata
- Responsabilità Sanitaria: applicazione alle richieste risarcitorie presentate dopo il 5 marzo 2025, anche per fatti antecedenti (nei limiti della prescrizione)
Questa interpretazione trova conferma nella recente ordinanza n. 28496/2024 della Cassazione, che ha chiarito come le nuove disposizioni in materia di liquidazione del danno non incidano sugli elementi costitutivi della responsabilità civile, ma si rivolgano direttamente al giudice, delimitandone la discrezionalità nella liquidazione equitativa.
Innovazioni Sostanziali e Metodologiche
La TUN introduce significative novità metodologiche:
1. Separazione netta tra danno biologico e morale, superando l'approccio onnicomprensivo
2. Revisione dei criteri per la liquidazione delle invalidità temporanee
3. Adozione di parametri di crescita più che proporzionale del valore del punto al crescere della percentuale invalidante
Come evidenziato dalla sentenza n. 571/2025 della Cassazione, particolare attenzione viene posta alla valutazione globale dei postumi, superando la mera sommatoria aritmetica delle percentuali relative alle singole patologie.
La Questione della Tabella Medico-Legale
Un aspetto critico della riforma riguarda l'assenza della tabella medico-legale delle menomazioni. Tuttavia, questa lacuna non pregiudica l'operatività della TUN per due ragioni fondamentali:
1. La riforma dell'art. 138 del Codice delle Assicurazioni ha espressamente separato i due strumenti, prevedendone l'approvazione con provvedimenti distinti
2. Il D.P.R. 12/2025 include disposizioni transitorie che ne consentono l'immediata applicazione
In attesa dell'adozione della tabella medico-legale, continueranno ad essere utilizzati i criteri valutativi consolidati nella prassi medico-legale, come confermato dalla sentenza n. 8867/2025 della Cassazione.
Impatto sulla Prassi Giurisprudenziale
La nuova disciplina si allinea in larga parte ai criteri liquidativi già elaborati dalla giurisprudenza, in particolare quelli del Tribunale di Milano, evitando così uno stravolgimento delle prassi consolidate. Tuttavia, introduce elementi innovativi che richiedono un adeguamento della prassi giurisprudenziale, specialmente in relazione alla distinzione tra danno biologico e morale e alla personalizzazione del danno.
Prospettive Future
L'introduzione della TUN rappresenta un significativo passo avanti verso la standardizzazione e l'equità del sistema risarcitorio italiano. La sua effettiva implementazione richiederà un periodo di adattamento della prassi giudiziaria e assicurativa, ma promette di garantire maggiore certezza del diritto e uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
La sfida futura sarà quella di garantire un'applicazione uniforme dei nuovi criteri, mantenendo al contempo la necessaria flessibilità per adattarsi alle peculiarità dei singoli casi, come evidenziato dalla più recente giurisprudenza di legittimità.

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